Alcuni istituti di credito hanno annunciato tagli ai tassi di interesse sui mutui per l’acquisto di case per promuovere lo “sviluppo stabile e sano” di un settore immobiliare che da più di due anni é impantanato in una grave crisi. Le principali banche cinesi, rispondendo alla richiesta delle autorità di rendere le case più accessibili e per contribuire ad arrestare la crisi nel mercato immobiliare, hanno così varato un taglio coordinato dei tassi di deposito per la terza volta in un anno, da quando gli istituti di credito si sono mossi a sostegno della redditività delle imprese. Si tratta di misure ampiamente attese dopo le sollecitazioni delle autorità di regolamentazione, parte di un contesto di politiche governative volte a stimolare i consumi e la domanda a fronte di un’economia incerta e appesantita dalla crisi immobiliare. Secondo le dichiarazioni online, i gruppi bancari controllati dallo Stato – tra cui Industrial & Commercial Bank of China, Bank of China e Agricultural Bank of China – sono tra quelli che hanno che hanno agito in modo coordinato: il tasso annualizzato sui depositi a un anno è stato abbassato di 10 punti base all’1,55%, mentre quello al tasso a cinque anni ha visto una sforbiciata di 25 punti base al 2,25%.
Le misure, che entreranno in vigore il 25 settembre, sono state annunciate grazie a diversi comunicati emessi dalla People’s Bank of China (PBOC, banca centrale) e dal nuovo regolatore del settore finanziario, la National Administration of Financial Regulation (NAFR). Tra questi, la riduzione al 20% dell’acconto minimo per chi desidera acquistare la prima casa e al 30% per chi acquista una seconda casa. Inoltre, per questi ultimi, la soglia minima degli interessi sui mutui sarà ridotta dagli attuali 60 punti base al di sopra del tasso di riferimento della banca centrale (LPR) a 20, mentre per gli acquirenti della prima casa rimarrà a 20 punti base al di sotto del suddetto tasso.
Roma, 1 settembre 2023
Fonte: Ufficio stampa