La governatrice della Banca centrale di Turchia, Hafize Gaye Erkan, ha affermato che l’aumento del costo degli affitti è uno dei principali problemi del Paese e ha rivelato di essersi trasferita da sua madre per questo motivo.
“Gli affitti a Istanbul hanno superato quelli di Manhattan”, ha detto, durante un’intervista al quotidiano ‘Hurriyet’, Erkan, di 44 anni, che in giugno è stata nominata governatrice della Banca centrale turca ed è tornata a vivere in Turchia dagli Stati Uniti dove aveva lavorato per compagnie americane, tra cui Goldman Sachs, dopo avere conseguito un dottorato a Princeton. Lo stipendio mensile di Erkan è di 161mila lire turche (circa 5,555 dollari) mentre il salario minimo nel Paese è di 11,402 lire turche (circa 393 dollari), riporta il portale Duvar. “Una persona non dovrebbe avere 10 case ma 10 persone dovrebbero avere 10 case diverse”, ha aggiunto Erkan, suggerendo di aumentare il numero delle case popolari per risolvere la crisi degli affitti.
Secondo uno studio del think tank di Istanbul ‘Betam’, gli affitti in Turchia sono aumentati del 117% in un anno, mentre secondo il ‘global Housing Price Index’ della compagnia di consulenza immobiliare Knight Frank, i prezzi degli affitti nella città sul Bosforo sono aumentati del 127%. Secondo i dati dell’istituto di statistica nazionale Tuik, l’inflazione su base annua in Turchia ha toccato il 62% nel mese di novembre mentre a fine 2022 l’aumento dei prezzi aveva superato l’80%, il dato più alto degli ultimi 20 anni. L’arrivo di Erkan alla Banca centrale ha segnato un netto cambiamento nella politica monetaria del Paese, con aumenti ai tassi di interesse, ora al 40%, in controtendenza con regolari tagli ai tassi negli anni precedenti, in linea con la visione economica del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha nominato tre diversi governatori della Banca centrale dalla fine del 2020 ad oggi.