Le politiche economiche della Fed si fanno sentire sul mercato immobiliare Usa. I tassi ipotecari negli Stati Uniti sono saliti ai livelli più alti degli ultimi vent’anni, rendendo sempre più difficile per i potenziali acquirenti di case permettersi una casa. Secondo Freddie Mac, il tasso medio per un mutuo fisso a 30 anni è aumentato al 7,09%. Nella settimana terminata il 17 agosto scorso si é registrato il valore più alto dal 2002.
A causa dell’aggressiva politica di aumento dei tassi della Federal Reserve, i tassi ipotecari sono saliti di quasi 4 punti percentuali dall’inizio del 2022, mettendo a rischio l’accesso al mercato per molti potenziali acquirenti, specialmente considerando i costi elevati degli affitti e altre spese che rendono sempre più difficile risparmiare per un consistente anticipo.
La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che i tassi ipotecari elevati non colpiscono solo la domanda di case. Anche l’offerta è limitata poiché i venditori potenziali preferiscono rimanere fermi per evitare di sottoscrivere un nuovo mutuo a un tasso molto più alto rispetto a quello attuale. Questo ha mantenuto i prezzi delle case alti o comunque ha impedito loro di riflettere pienamente l’incremento significativo dei tassi ipotecari rispetto a due anni fa.
Secondo gli analisti statunitensi il mercato immobiliare in genere si raffredderà in autunno. A quanto pare potrebbero essere disponibili più case di nuova quotazione rispetto al minimo storico stabilito lo scorso autunno e inverno. Tuttavia si prevede che lo stock complessivo disponibile di immobili rimarrà limitato, copsì come l’offerta di nuove abitazioni
Roma, 30 agosto 2023
Fonte: Ufficio Stampa