Gian Battista Baccarini (FIAIP): “Una misura di buonsenso e necessaria per il mercato che darà un impulso positivo alle compravendite immobiliari rendendole più sicure e veloci.”
Questa mattina alla Camera dei Deputati presso la Commissione VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) presieduta dall’On. Mauro Rotelli, nell’ambito dell’esame del Disegno di legge A.C.1896 di conversione del Decreto legge 29 maggio 2024, n. 69, recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”, si è tenuta l’audizione di Fiaip nella quale il Presidente Nazionale Baccarini ha presentato una serie di proposte finalizzate a rafforzare l’intento e le finalità del provvedimento prioritariamente orientato a rendere le compravendite più veloci e sicure a beneficio della comunità, del mercato e di chi vi opera professionalmente.
Le proposte della Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali interessano tre ambiti: le tolleranze, sia esecutive che costruttive, in riferimento alle quali Fiaip ritiene opportuno eliminare dal testo la limitazione temporale del 24 maggio 2024, ritenuta ingiustificata e foriera di disparità di trattamento, oltre ad aver proposto l’introduzione di un’ulteriore soglia di tolleranza del 6% in riferimento alle unità immobiliari con superficie utile inferiore ai 60 mq, mantenendo la soglia del 5% per le unità immobiliari con superficie tra i 60 e i 100 mq, in quanto la maggior parte degli immobili oggetto di compravendite sono (e in futuro lo saranno sempre di più) bilocali/trilocali di superficie utile dai 40 ai 60 mq, pertanto è molto facile superare la soglia del 5% con tali dimensioni.
Il secondo ambito è relativo alle parziali difformità riferite alle varianti in corso d’opera a titoli edilizi rilasciati ante L. 10/1977 (L. Bucalossi); per Fiaip tali interventi non devono essere considerati alla stregua di violazioni edilizie, pertanto, ai fini dell’attestazione dello stato legittimo degli immobili, dovrà essere sufficiente una dichiarazione da parte di un tecnico abilitato, senza la necessità di un procedimento dedicato.
Il terzo ambito riguarda i cambi di destinazione d’uso senza opere che, per Fiaip, devono essere sempre ammessi tra categorie omogenee, anche in deroga ad eventuali prescrizioni e limitazioni degli strumenti urbanistici comunali; inoltre, si ritiene debbano essere agevolati sia i cambi d’uso senza opere che con opere, in quanto nei processi dei cambi d’uso non è l’intervento edilizio in sé che influisce ma appunto la nuova destinazione. Tra categorie non omogenee, Fiaip ha proposto di facilitare i cambi d’uso in abitazioni anche degli immobili rurali (categoria D), in riferimento ai soli fabbricati ubicati nelle immediate vicinanze della casa “principale” (fienile vicino alla casa colonica) e con il vincolo che siano ristrutturati secondo i dettami della “casa green”. In questo modo si valorizza parte del patrimonio immobiliare in campagna, riqualificandolo, spesso penalizzato da una serie di fattori, tra cui la distanza dai servizi, e, soprattutto, si amplia l’offerta abitativa agevolando l’accesso alla casa.
“Auspichiamo che le nostre proposte siano recepite unitamente ad una triplice raccomandazione – dichiara Gian Battista Baccarini, Presidente Nazionale Fiaip – ovvero di mantenere inalterata la misura del silenzio assenso che garantisce la certezza sui tempi di risposta del Comune, di non prevedere, in riferimento ai cambi d’uso in abitazioni, divieti di affittare per periodi brevi e, soprattutto, ai fini dell’abitabilità, di ridurre i parametri, sia in riferimento all’altezza che alla superficie minima degli ambienti, riallineando una serie di situazioni riguardanti seminterrati e mansarde.”