Si ridimensiona sempre di piu` il numero di appartamenti destinati all`affitto e si riduce anche la quota di famiglie italiane che occupa appartamenti non di proprieta`. Il fenomeno, gia` emerso nelle rilevazioni Istat del censimento 2001, e` stato recentemente confermato dal Censis. In un sintetico studio condotto insieme al sindacato inquilini del Sunia-Cgil, il rapporto evidenzia anche il contestuale incremento dei canoni per le locazioni, che sono in media raddoppiati nel giro di appena otto anni.
Complessivamente, l`Italia vanta anche il minor tasso di alloggi sociali (23% dell`offerta totale in affitto) e con dimensioni di meno del 5% dello stock.
«Se al censimento 2001 sono state registrate 4,3 milioni di abitazioni (il 20,3% del totale) contro i cinque milioni del 1991, successivamente l`Istat ha stimato pari al 18,7% la quota di famiglie in affitto» si afferma nello studio. «Peraltro – si aggiunge subito dopo – il Censis nel
Sono proprio gli ultimi anni quelli che hanno visto l`impennata delle contrazioni. In particolare nelle grandi citta` l`incremento medio dei canoni e` stato di oltre il 112% fra il 1999 e il 2006.
L`impennata maggiore si e` avuta nelle grandi citta` del Centro Italia (+128%), seguite dalle citta` del Nord (+110%) e del Sud (106%).
Piu` calme, si fa per dire, le quotazioni nelle citta` di media dimensione (fra 100mila e 250mila abitanti), anch`esse raddoppiate in media negli ultimi sette anni (+103,3%). Anche in questo caso, la corsa agli aumenti vende in prima fila le citta` del Centro (+105,7%), questa volta seguite dai centri urbani del Mezzogiorno (+105,7%) e, infine dalle cit