Incentivi fiscali del 55% sulle spese recuperabili in 3 anni
Il decreto del 19 febbraio di quest`anno all`interno della Finanziaria prevede delle detrazioni di imposta su alcuni tipi d`interventi di edilizia, senza vincolare sull`uso dei materiali, atti a massimizzare il risparmio energetico, dando documentazione degli adempimenti burocratici necessari. La legge ricalca quella del 1998 sulla ristrutturazione edilizia, con una maggior valutazione energetica relativa agli edifici esistenti, che rappresentano le problematiche piu` significative in merito al maggior consumo di energia per il riscaldamento e condizionamento.
In questo panorama, l`obiettivo del governo, che nasce anche da direttive europee, e` la produzione di efficienza energetica, volta anche ai piccoli interventi, quindi ogni qual volta sia necessario un miglioramento del rendimento energetico degli edifici. L`incentivazione fiscale e` del 55% delle spese sostenute che si recuperano in tre anni e che include la demolizione e la costruzione dell`elemento funzionale al risparmio energetico, sia a livello condominiale sia del singolo. L`incentivazione rappresenta quindi il volano a far crescere culturalmente l`opinione pubblica e a far comprendere l`efficienza delle esperienze, delle risultanze di relativi progetti.
Gli interventi possono essere vari e differenziati, e devono attenersi ai parametri di prestazione energetica espressi nelle relative tabelle allegate: si puo` riqualificare un intero edificio nel complesso (infissi, parti murarie, impianti) per un valore massimo di detrazione pari a 100 mila euro per il singolo. Si puo` intervenire sull`involucro dell`edificio, quindi sulle strutture opache verticali (murature-strutture in legno), le finestre e gli infissi. Ancora non e` contemplato l`isolamento di superfici orizzontali, inclinate, cioe` i tetti, il quale e` fondamentale per non disperdere il calore che va verso l`alto. In questo caso il valore massimo di detrazione e` di 60 mila euro, come per gli interventi sulle superfici vetrate comprensive di infissi, e per la realizzazione di pannelli solari per produrre acqua calda sanitaria sia per usi domestici sia industriali. Invece, per sostituzioni di caldaie esistenti con caldaie a condensazione il valore massimo di detrazione e` di 30mila euro. Questo da` un quadro sull`«aspetto pragmatico di governo che interviene dove possibile e va ad agevolare le tecnologie mature su cui ci sono dati certi di efficienza», commenta Nicola Massaro dell`Ance. E continua: «Non esiste un`unica ricetta per tutti, anche in relazione alle differenze di clima sul territorio oltre che alle peculiari condizioni di ogni edificio; e` necessario contattare un tecnico, sia esso ingegnere, architetto, geometra o perito edile, che valuti la tipologia di intervento migliore», quindi le azioni possibili declinate nei momenti opportuni, seguendo una linea logica che dai tetti va ad analizzare le pareti laterali, gli infissi fino alla parte impiantistica.
Alcune soluzioni: per isolare una parete esterna si crea un cappotto con materiale isolante finito con intonaco o lastre di copertura, dall`interno si riempie il cappotto o la camera d`aria con polistirene, argilla espansa, o con intonaci con capacita` termiche efficienti. Relativamente ai pannelli solari e` difficile quantizzare il risparmio, ma si puo` prevedere un`efficienza di fornitur