Le agenzie immobiliari non possono raccogliere i dati sensibili dei loro clienti. In particolare, non possono chiedere a chi vuole affittare una casa la nazionalità o la religione o ancora le tendenze sessuali. Lo ha stabilito il Garante della privacy, che ha imposto a una società di intermediazione immobiliare di sospendere il trattamento di quel tipo di informazioni.
L’agenzia immobiliare si è giustificata dicendo che i dati venivano chiesti perché alcuni proprietari non gradiscono affittare a extracomunitari o a soggetti di religione musulmana. La "lista nera" comprende, in alcuni casi, anche omosessuali e trans.
L’Authority ha rilevato che la raccolta dei dati non era accompagnata da un’adeguata informativa e dal relativo consenso. In ogni caso, quel tipo di notizie non può comunque essere acquisito. I dati sensibili, infatti, possono essere trattati solo con l’autorizzazione preventiva del Garante, il quale ha, per tale scopo, predisposto varie autorizzazioni generali. Nessuna, però, contempla l’acquisizione dei dati chiesti dall’agenzia immobiliare.
Fonte: il sole 24 ore30/03/2007