Ben 190mila, secondo la Banca d’Italia, erano a fine 2009 gli agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi.
Di questi, gli agenti assommavano a 67.585, di cui 4.952 società.
Ebbene, come segnala a pagina 42 il rapporto annuale 2009 dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Palazzo Koch, tra le categorie professionali di soggetti tenuti alle segnalazioni di operazioni finanziarie "in odore" di riciclaggio, gli agenti hanno brillato per l’assenza: in tutto lo scorso anno non hanno presentato nemmeno una delle oltre 21.000 segnalazioni di operazioni sospette.
E sì che, rispetto al 2008, queste sono aumentate di oltre il 44%, tanto che l’Uif ne ha approfondite e trasmesse quasi 19mila agli organi investigativi (più 41 per cento).
Si potrà argomentare che nessuna delle categorie professionali individuate dalla legge ha brillato per attenzione, visto che le loro segnalazioni in tutto il 2009 sono ammontate ad appena 136, una qauarantina in meno del 2008.
Qualche categoria però è riuscita ad aumentare la propria perfomance (come i dottori commercialisti), anche se a livelli comunque ancora non accettabili.
Tutte motivazioni che danno più di un solida base alla riforma dell’attività di agenzia finanziaria introdotta dal Dlgs 141/2010 che entra in vigore domani.
Le torbide acque del riciclaggio vanno asciugate e anche gli agenti devono dare il proprio contributo alla bonifica.