La nuova legge sull’edilizia recentemente approvata dalla Regione Emilia-Romagna si prefigge l’obiettivo di garantire tempi certi e modalità semplificate a chi (cittadini, tecnici e imprese) deve mettere mano a interventi di ristrutturazione e modifiche, anche grazie ad un migliore coordinamento tra Enti locali.
Dal 01 Luglio sono dunque entrate in vigore misure come il rafforzamento dello Sportello unico per l’edilizia, la modulistica unificata su tutto il territorio regionale, procedure più facili e veloci, meno oneri amministrativi.
Queste in sintesi sono le principali novità introdotte:
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Tra i punti qualificanti ci sono la riforma della conferenza dei servizi, l’individuazione e la semplificazione dei regimi amministrativi – cioè comunicazione, Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), atto autorizzativo, espresso o suscettibile di silenzio assenso – e la valorizzazione dello Sportello unico per l’edilizia e per le attività produttive, che si rafforza e diventa l’interlocutore esclusivo di cittadini, imprese, ordini professionali.
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Pilastro della legge è il rafforzamento degli strumenti per semplificare e unificare le procedure in tutto il territorio regionale, che si traduce nel rafforzamento di quelli già esistenti: le definizioni uniformi, la modulistica ridotta e unificata, il divieto di duplicazione negli strumenti comunali delle norme statali e regionali. A questi si aggiunge l’introduzione di un regolamento edilizio tipo e il glossario unico nazionale delle opere edilizie per tutti i Comuni.
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È previsto il riordino dei titoli edilizi richiesti per i diversi interventi. La principale novità consiste nell’ampliamento degli interventi soggetti alla Cila (la Comunicazione di inizio lavori asseverata) che diventa il procedimento edilizio a valenza generale, e nelle modalità di controllo che devono riguardare almeno il 10% di questi procedimenti nei tempi stabiliti dalla legge.
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Ci sono novità anche per Scia e permesso di costruire: si stabilisce la possibilità di reiterare i termini d’inizio e fine lavori senza oneri, il permesso di costruire in deroga (anche per interventi di ristrutturazione di edifici privati), l’ampliamento delle varianti in corso d’opera senza richiedere un nuovo titolo edilizio, la riduzione dei casi in cui gli interventi sono soggetti alla valutazione della Commissione per la qualità architettonica e per il paesaggio, l’ampliamento delle tipologie di lavori esonerate dal costo di costruzione.
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Semplificata la disciplina dell’agibilità degli edifici, che ora prevede la sola segnalazione da parte dell’interessato e la possibilità del rilascio anche a edifici non ristrutturati, purché siano soddisfatti i requisiti regionali su sicurezza antisismica e risparmio energetico.
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Infine, nella legge si regolamentano le tolleranze costruttive, cioè le lievi difformità tra progetto e opera realizzata quando non c’è abuso edilizio. Di particolare interesse è l’articolo 37 della legge ("Modifiche all’articolo 19 bis della legge regionale n. 23 del 2004"), che vi alleghiamo. Queste facilitazioni sono particolarmente rilevanti per poter realizzare interventi di qualificazione edilizia e rigenerazione urbana, indispensabili per l’efficientamento energetico e il miglioramento della sicurezza sismica.
Ringraziando il Consigliere Regionale Manuela Rontini, che ci ha aggiornato sull’iter della nuova legge e fornito l’esaustiva sintesi delle novità più rilevanti, vi segnalo che la Regione Emilia-Romagna ha predisposto una pagina dedicata alla legge ( http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/le ), completa di materiali ed ulteriori approfondimenti.
Gian Battista Baccarini
Presidente Fiaip Emilia-Romagna