Novità per il nostro territorio e il mercato immobiliare bergamasco. Porta Sud si presenta come uno snodo importante dello sviluppo urbanistico del capoluogo, da sempre penalizzato dalla ferrovia, che è un po’ il nostro “muro di Berlino”. Ora questo stallo ultrasecolare sta per essere risolto, con la realizzazione sul sedime ferroviario del nuovo centro cittadino, sul modello americano della “downtown”.
Qualcuno ha già commentato con una battuta che la conseguenza per il mercato immobiliare sarà che il semicentro diventa centro, e la periferia semicentro, cosa che in sé non fa dispiacere agli operatori immobiliari. La realtà è che Porta Sud sarà collegata via ferro con il passante ferroviario (cioè la rete metropolitana) di Milano con treni ogni mezz’ora e percorrenza di 45 minuti, che collegheranno il capoluogo regionale con il nuovo centro di Bergamo, la Fiera e l’aeroporto di Orio.
Se tutto andrà come previsto, insomma, Porta Sud diventerà un quartiere di Milano. Si supererebbe così lo storico isolamento della nostra provincia, e qualcuno giustamente si preoccupa di non trasformare la “nuova Bergamo” in un grigio dormitorio per milanesi. Questa è la scommessa fondamentale dell’amministrazione comunale, che speriamo si coniughi con la qualità estetica e funzionalità urbanisitica del nuovo quartiere, che dovrà presentare un corretto rapporto tra verde ed edificato. Solo drenando domanda immobiliare da fuori provincia si può trasformare Bergamo nello snodo strategico della “città estesa pedemontana” che si estende da Torino a Venezia. In questa logica, Brebemi e Pedemontana completeranno la rete di trasporti che innerverà la nuova “megalopoli diffusa”.
La scommessa è lanciata, e come tutte le scommesse si può vincere o perdere. Già ora gli operatori immobiliari sanno che se non si muove la domanda, e non ci saranno concrete probabilità di vendita, difficilmente partiranno i cantieri previsti per milioni di metri cubi.