L’aumento dell’aliquota Imu dei contratti concordati è un’ulteriore stangata per il mercato immobiliare che già stenta la sua ripresa”, dichiara Aurelio Amerio, presidente di Fiaip Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali). Un balzello che ricade ancora una volta su chi una casa la possiede o l’affitta. “Chi ha un immobile vuoto e sfitto aveva accettato di mantenere canoni più bassi rispetto ai prezzi di mercato, compensando con gli sconti fiscali. C’è chi ha investito nella riqualificazione energetica del proprio alloggio, cambiando infissi e impianti, per poter accedere a fasce di canone agevolato migliori per contratti 3+2 e ora con questo rincaro, l’investimento fatto è notevolmente penalizzato, senza peraltro poter tornare indietro”.
Gli accordi territoriali hanno contribuito a rimettere in marcia il mercato degli affitti, calmierando i prezzi delle locazioni e conciliando gli interessi di proprietari e inquilini. “Aumentare la pressione fiscale disincentiva l’affitto agevolato, perché questo risulta meno conveniente. Chi si è già impegnato su questa via, oggi si vede tradito da un inaspettato rialzo delle tasse”, aggiunge Lucia Vigna vice presidente Fiaip Torino, sottolineando come queste decisioni avranno ricadute su tutta la filiera dell’immobiliare: “C’è una consequenzialità che non si può ignorare né sottovalutare – prosegue – riguarda sia la domanda di case popolari, sia il sostegno della morosità incolpevole, nonché tutti i soggetti coinvolti in questo settore. Inoltre viene meno una spinta alla riqualificazione energetica degli immobili su cui tanto si punta e si dibatte”.