Si è tenuta ieri a Palermo, presso la sede Ance di Palazzo Forcella De Seta, la tavola rotonda organizzata da Confedilizia e Associazione Italiana Avvocati “Gestione e liquidazione del patrimonio immobiliare in sede esecutiva e concorsuale”, hanno partecipato: avv. Giuseppe Cusumano, Ape Confedelizia Palermo; avv. Corrado Sforza Fogliani, Presidente del Centro Studi di Confedilizia; dr. Riccardo Galioto, vice Presidente Ance Giovani Palermo; dr. Antonio Matano, Presidente FIAIP Palermo; dr. Francesco Gallegra, Magistrato Tribunale Palermo; arch. Antonella Armetta, Architetto; ing. Cinzia Desi, Ordine Ingegneri Palermo; avv. Giovanni Campisi, Magistrato Onorario Tribunale Trapani; d.ssa Letizia Russo, Notaio; d.ssa Caterina Greco, Magistrato Tribunale Marsala; avv. Fabio Maggiore, Avvocato del Foro di Palermo; dr. Giovanni Lanza, Ordine Commercialisti ed esperti contabili della Provincia di Palermo; dr. Giuseppe Garofalo, dottore di ricerca Università Lumsa Palermo.
E’ stato tracciato lo scenario di un mercato immobiliare per taluni aspetti modificato dall’immissione di immobili provenienti dalle vendite giudiziarie, che hanno ridisegnato il funzionamento dello stesso e determinato una crisi delle compravendite sul libero mercato, dovuta al meccanismo delle aste giudiziarie. Spesso detto sistema può comportare una significativa riduzione del prezzo a base d’asta già dopo i primi falliti esperimenti di vendita, come hanno spiegato i rappresentanti degli ordini competenti. La crisi del mercato immobiliare italiano ha, però, altre e numerose ragioni.
“Tra le principali cause di crisi della proprietà, vi è l’eccessivo peso della fiscalità – precisa Corrado Sforza Fogliani – che, già con l’introduzione dell’imposta patrimoniale IMU-TASI, ha visto schizzare gli introiti fiscali a 25 miliardi di euro annui e che, solo dopo l’introduzione delle agevolazioni per la prima casa, si è ridotta a 21 miliardi annui. Un peso comunque eccessivo, che deprime l’intero comparto edilizio con una contrazione dei prezzi di compravendita del 4,7% rispetto al biennio precedente e con gravissime ripercussioni sulla situazione generale di crisi economica nazionale”.
I dati delle vendite di appartamenti nel primo trimestre 2019 indicano, in ogni caso, un aumento del numero di transazioni e un incremento dei valori nelle zone centrali delle aree metropolitane. Il dato del Borsino Immobiliare di Palermo tenuto dal Collegio Provinciale Fiaip Palermo, illustrato dal presidente Antonino Matano, pone il capoluogo siciliano sullo stesso piano della situazione registrata in altre grandi città italiane.
“Sicuramente la crisi del mercato immobiliare è inconfutabile, i prezzi sono scesi del 30% – dice Antonio Matano – con una tassazione del 45%. Aumentano gli immobili venduti all’asta che sembrano dare un nuovo impulso al mondo immobiliare. In particolare, gli immobili del capoluogo e della provincia costituiscono un valore riconosciuto anche dal punto di vista storico e monumentale, e nonostante le difficoltà hanno registrato nell’anno 2018 una crescita dei prezzi delle abitazioni, insieme a Bologna, Napoli e Firenze. In alcune zone della Città Metropolitana si è registrato un incremento dei prezzi di circa il 2%, precisamente nelle zone centrali e limitrofe, mentre scendono leggermente i prezzi degli immobili nelle periferie e nei quartieri popolari, dovute in alcuni casi allo scarso stato di manutenzione e di fatiscenza in cui si trovano la maggior parte degli immobili”.
I tecnici relatori si sono soffermati sull’esame dei criteri di stima del valore degli immobili sottoposti ad esecuzione, mentre il rappresentante dell’Ordine dei commercialisti e degli esperi contabili della provincia di Palermo ha dedicato un focus specifico alla recente riforma della tassazione degli immobili commerciali con l’applicazione del regime della cedolare secca.
Palermo, 22 giugno 2019
Fonte: Comunicazione Fiaip Sicilia