La rubrica “Intervista post” di FIAIP Palermo si apre questo bimestre con il Sindaco di Trabia, Francesco Bondì (in foto), che offre un quadro dettagliato e puntuale del paese. Come area turistica, Trabia (con i suoi 10.500 abitanti) si pone al terzo posto nella provincia, dopo Palermo e Cefalù. Da sempre meta di turisti provenienti da tutto il mondo, in estate raggiunge alti livelli di presenze che sfruttano gli affitti brevi, l’extra-alberghiero e i tre alberghi: Hotel Tonnara, AH Borgo Torre Artale e Hotel Lido Vetrana.
Una città «da sempre appartenuta ai principi Lanza ed amata dalle nobili famiglie siciliane, dichiara il Sindaco Bondì. Apprezzata per le sue abbondanti e perenni fonti d’acqua nonché per il particolare microclima che, un tempo, permetteva la lavorazione della pasta secca esportata in tutto il Mediterraneo fin dall’anno mille, come raccontato dal geografo Idrisi. È per me un onore amministrare una cittadina con così tante potenzialità e ricchezze storiche ed è per i trabiesi un luogo ideale dove fare casa per la natura amica, la bellezza del paesaggio, l’invidiabile posizione».
Da tanti anni Trabia gode di una forte ricettività, in particolare in questa estate. «I dati del 2024 sono di circa 35.000 presenze, oltre residenti e domiciliati, continua il Sindaco. Da qualche anno si sono moltiplicati i B&B (oggi sono oltre 180 ed in continua espansione) e le case vacanze. Moltissime seconde case sono, infatti, locate e censite quali case vacanze. La nostra amministrazione ha nel suo programma di incentivare questa tipologia di turismo e già si registrano tanti investimenti in queste forme di attività economiche».
In merito al Salva Casa, che consentirà di sistemare le piccole irregolarità che in passato hanno reso indisponibili molti immobili per la vendita e/o locazione breve, «Trabia ha subito l’aggressione delle costruzioni selvagge, come tutti i paesi di mare. Oggi c’è più consapevolezza dell’importanza della tutela dei suoli. Le norme previste nella legge Salva Casa possono rappresentare, se bene utilizzate, un modo per legalizzare piccoli abusi che renderebbero molti immobili, oggi improduttivi, beni utilizzabili a pieno con conseguenze positive anche per il fisco comunale».